
Prevenzione delle dipendenze: tutte le strategie da mettere in campo
La prevenzione delle dipendenze mira a ridurre le conseguenze negative dell’abuso di sostanze sia per l’individuo che ne diventa dipendente, sia per tutta la comunità che ne subisce indirettamente gli effetti negativi.
Le misure di prevenzione contro le dipendenze si articolano su più livelli:
- Misure per la promozione della salute in generale;
- Prevenzione;
- Riconoscimento e intervento precoci.
Questi strumenti sono cruciali per promuovere uno stile di vita sano e ridurre i rischi di problemi legati alle droghe, all’alcol e ad altre dipendenze sia da sostanze sia comportamentali.
Educazione e consapevolezza sono le prime forme di prevenzione
La base della prevenzione delle dipendenze è l’educazione e la consapevolezza: informare le persone, specialmente i giovani, sui rischi e sulle conseguenze delle dipendenze può aiutare a dissuaderle dall’iniziare l’uso di sostanze nocive. Campagne informative, programmi scolastici e materiali educativi devono essere utilizzati per diffondere consapevolezza su questo problema.
La fascia in cui è necessario essere maggiormente incisivi per ridurre il fenomeno della tossicodipendenza è quella fra i 12 e i 18 anni, ossia quella dell’adolescenza. Questa fase, infatti, è un momento di transizione dove il corpo e la mente vengono modificati da molti cambiamenti fisiologici: è un periodo di scoperta e maggiore propensione al rischio con una bassa consapevolezza sulle conseguenze delle proprie azioni, e, soprattutto, non si ha la percezione dei danni a lungo termine sulla propria salute.
Per questi e altri motivi, quando un adolescente incontra una sostanza psicotropa potrebbe decidere di provarla senza troppi scrupoli, attirato dagli effetti euforici, stimolanti o sedativi che esse promettono.
Anche se l’uso saltuario di una sostanza non si trasforma necessariamente in una dipendenza, l’uso così precoce aumenta la possibilità che lo diventi in futuro. Senza contare i danni neurologici permanenti che alcune sostanze possono lasciare su un cervello in piena evoluzione.
Promozione della salute
Si è detto che alla base della prevenzione c’è l’educazione e la consapevolezza: entrambe sono incentrate sulla promozione della salute, ossia abilitare le persone ad avere il controllo sulla propria salute e migliorarla se necessario.
La promozione della salute ha l’obiettivo di rinforzare le risorse individuali di ogni persona, individuando queste ultime come fattori di protezione contro la dipendenza e i problemi ad essa correlati.
Con risorse individuali si intendono le competenze psicosociali, come l’attitudine a risolvere i problemi con le proprie capacità o il rafforzamento dell’autostima, la quale permette di fronteggiare uno dei fattori di rischio più pericolosi, ovvero la pressione esercitata dal gruppo di pari.
Inoltre, vengono messi in luce tutti gli aspetti positivi dell’adozione di uno stile di vita sano e attivo incentrato sull’esercizio fisico, una dieta equilibrata e il giusto riposo. È importante mettere l’accento su come tutto questo possa favorire il benessere generale e ridurre l’uso di sostanze nocive per far fronte allo stress.
Prevenzione
Il secondo strumento è detto semplicemente prevenzione e riguarda tutte le misure di prevenzione sia dal punto di vista comportamentale sia strutturale che mirano a impedire, o perlomeno ridurre, i comportamenti a rischio.
Con prevenzione comportamentale si intende l’insieme delle azioni che hanno lo scopo di influenzare la conoscenza, l’atteggiamento, la motivazione e il comportamento. Tutte le azioni intraprese in quest’ambito dovranno essere adeguate a seconda del gruppo di persone a cui si rivolgono, nei contenuti ma anche nel modo in cui vengono esposti.
Le misure di tipo strutturale o normativo sono rappresentate da divieti, leggi e sanzioni con l’intenzione di scoraggiare l’uso di sostanze. Ne sono un esempio il divieto della vendita di alcol ai giovani d’età inferiore ai 16 anni o i prezzi elevati per i prodotti che contengono tabacco.
Infine, è necessario individuare eventuali fattori di rischio come problemi di salute mentale, isolamento sociale, pressioni sociali, abuso di sostanze nella famiglia o tra gli amici: affrontare questi fattori può contribuire a ridurre la vulnerabilità dei giovani nei confronti di sostanze stupefacenti o a comportamenti nocivi in generale (ludopatia o dipendenza da videogiochi).
Riconoscimento e intervento precoci
Sull’ultimo gradino nella scala delle azioni di prevenzione contro le tossicodipendenze c’è il RIP o Riconoscimento e Intervento Precoci. Le azioni intraprese in quest’ambito hanno lo scopo di rilevare il prima possibile eventuali condizioni sfavorevoli e/o comportamenti problematici per poter individuare i migliori strumenti di intervento prima che i danni creati dalla dipendenza siano gravi o irreversibili.
Tra questi possono essere comprese delle limitazioni nella libertà individuale e nella responsabilità educativa dei genitori.
Il ruolo della famiglia nella prevenzione delle tossicodipendenze
La famiglia gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione delle dipendenze: un ambiente di sostegno, comunicazione aperta e relazioni positive all’interno della famiglia può aiutare a ridurre il rischio di dipendenza nei giovani. I genitori dovrebbero essere sempre attenti ai segnali di eventuali problemi e intervenire tempestivamente per offrire aiuto e supporto.
I segnali da monitorare sono sia i cambiamenti fisici del proprio figlio, che vanno dall’eccessivo dimagrimento o irrobustimento agli occhi rossi e alla sudorazione eccessiva, sia quelli psicologici. Fra questi ultimi rientrano sicuramente un cambio repentino del rendimento scolastico e la tendenza all’apatia, che si manifesta con la tendenza ad isolarsi sempre di più dalle amicizie e a lasciare le proprie passioni e hobbies senza una motivazione convincente.
Ignorare gli episodi di consumo iniziale senza intervenire in maniera eccessiva, è la parte più difficile della prevenzione ed è compito della famiglia.
Non bisognerebbe mai interrompere il canale di comunicazione genitore-figlio/a che, soprattutto durante l’adolescenza, è lo strumento più efficace contro ogni tipo di comportamento problematico.
Chiedere aiuto tempestivamente all’insorgere di una dipendenza
L’intervento precoce è fondamentale per scongiurare i danni fisici e mentali causati dall’abuso di sostanze e i comportamenti patologici in caso di ludopatia.
Quando un adolescente sviluppa una dipendenza, i genitori molto spesso non sanno come affrontare il problema e, in alcuni casi, fanno finta di non vederlo. La cosa giusta da fare, senza ombra di dubbio, è quella di chiedere aiuto al medico di base che poi sarà in grado di dare i giusti riferimenti, a seconda dei casi, di un professionista o di un centro abilitato per il recupero dalle dipendenze in cui vengono proposti diversi tipi di terapie a seconda dei casi specifici. Dalla terapia cognitivo-comportamentale a quella familiare, questi centri forniscono ai giovani e ai loro cari gli strumenti per curarsi dalla dipendenza da sostanze.
In Italia, la scelta migliore nel caso di una dipendenza è quella di rivolgersi al Centro San Nicola, che, grazie alla sua professionalità ospita pazienti provenienti anche da altri paesi europei e dagli Stati Uniti.
Il Centro San Nicola è dotato di un team di professionisti in grado di affrontare i problemi di tossicodipendenza da ogni punto di vista. Medici, psicologi, educatori e counselor redigono un programma specifico per l’esigenza di ogni singola persona e la accompagnano nel percorso che la porterà a riprendere in mano le redini della sua vita.
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