Essere genitori, figli o partner di un tossicodipendente

Tossicodipendente

Essere genitori, figli o partner di un tossicodipendente

Quando all’interno di una famiglia si presenta un caso di tossicodipendenza e di abuso di alcol, droga, psicofarmaci o altro, a subirne le conseguenze non è solo la persona direttamente interessata, ma anche i familiari, dal partner, ai genitori, ai fratelli, ai figli.

Gli effetti negativi e deleteri delle sostanze di abuso coinvolgono inevitabilmente anche chi, in famiglia, non ne fa uso, creando contrasti e difficoltà nel mantenere integra una relazione sentimentale e familiare e provocando una serie di spiacevoli eventi. Convivere, ma soprattutto supportare, chi ha un problema di tossicodipendenza non è per niente facile: ogni giorno occorre fare i conti con gli effetti della droga sulla salute e sul comportamento della persona che ne fa uso, con tutti i rischi che ne possono derivare.

Per gestire correttamente una situazione simile è necessario rivolgersi ad un centro specializzato e seguire un percorso terapeutico mirato, che coinvolga anche i familiari della persona che utilizza la droga, ma è importante, prima di tutto, essere pienamente consapevoli del problema.

Riconoscere una situazione di tossicodipendenza

Per i genitori, capire quando un figlio inizia ad assumere droga non è sempre facile, e spesso è altrettanto difficile ammettere tale condizione. In genere, un figlio tossicodipendente si rivela attraverso un comportamento irrazionale e alterato a cui si associa il calo del rendimento nello studio o nel lavoro e il disinteresse per ogni attività ricreativa. Inoltre, non è raro che in casa spariscano soldi e oggetti preziosi, necessari per procacciarsi la sostanza, ma spesso la prova è il ritrovamento della droga stessa, nascosta in qualche angolo.

A questo punto, i genitori dovrebbero ammettere e riconoscere un problema ormai evidente, tuttavia reagiscono in maniera diversa: alcuni accompagnano il figlio lungo un percorso di riabilitazione e disintossicazione e lo mantengono sotto controllo, altri arrivano a procurargli loro stessi la droga, altri ancora si estraniano completamente dalla vita del figlio e lo lasciano al suo destino, un po’ per rabbia e un po’ per paura. Spesso i genitori subiscono l’aggressività e la violenza del figlio tossicodipendente senza mai avere il coraggio di denunciarlo. 

La situazione è ugualmente drammatica quando a fare abuso di droga sono i genitori: in questi casi può accadere che i figli vengano necessariamente allontanati dalla famiglia, affidati ad altri o inseriti in una struttura, provocando un duplice trauma. A volte, la presenza di genitori tossicodipendenti induce i figli a fare a loro volta abuso di droga o alcol, ma spesso sono proprio i figli a rivolgersi ad un centro specializzato o ad un professionista cercando di offrire un aiuto ai genitori.

In ogni caso, quando la presenza di un tossicodipendente in famiglia è certa, la soluzione migliore è sempre quella di fare affidamento su un centro riabilitativo, evitando sia di nascondere e non riconoscere il problema, sia di assecondare la persona che fa uso di droga per paura delle sue reazioni.

La famiglia di un tossicodipendente non deve offrirgli una protezione evitando che si assuma le sue responsabilità, ma deve essere una risorsa valida e attiva in un percorso di consapevolezza, crescita e liberazione. Chiaramente, non è semplice, e non è possibile agire completamente da soli: la psicoterapia, in questo caso, è di aiuto non solo alla persona che fa abuso di sostanze stupefacenti, ma anche ai familiari, che possono lavorare su sé stessi e trasformarsi in un effettivo strumento di supporto.

Come devono comportarsi i familiari di un tossicodipendente

Genitori, figli e partner di persone che soffrono di dipendenza sono spesso incerti su ciò che devono fare, poiché devono far fronte ad un problema serio e nello stesso tempo tutelare sé stessi.

Come si è detto, prima di tutto è necessario riconoscere la tossicodipendenza come se fosse qualsiasi altra malattia, affrontare direttamente il problema e mostrare consapevolezza e decisione.

È bene dimostrare alla persona interessata il proprio aiuto e la disponibilità per uscire quanto prima dal vincolo della dipendenza, senza assecondarne le richieste ed esortandola ad assumersi le proprie responsabilità.

Rivolgersi ad un professionista è fondamentale, ma soprattutto è bene non aspettare troppo, pensando erroneamente di essere in grado di risolvere il problema in autonomia. La maggior parte dei tentativi fai da te di uscire da una tossicodipendenza grave sfociano in recidive da cui diventa sempre più difficile liberarsi.

È importante non perdere la sicurezza di sé e il desiderio di benessere, riservando qualche momento alle attività preferite e alla vita sociale, ed evitando di farsi totalmente carico dei problemi e dei disagi del familiare che fa abuso di sostanze.

Non occorre giudicare o colpevolizzare chi soffre di una forma di dipendenza, ma è importante renderlo del tutto consapevole delle proprie azioni e convincerlo ad ammettere il proprio stato e i pericoli che ne derivano.

Inoltre, occorre considerare che non esistono solo droga e alcol: le forme di dipendenza sono molte, e possono riguardare anche diverse alterazioni del comportamento, dal gioco d’azzardo compulsivo, all’uso spropositato di dispositivi digitali, videogames e social, all’ossessione per la pornografia o per il sesso, perfino allo shopping e alle relazioni affettive.  

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