
LSD: composizione ed effetti
L’LSD è uno degli stupefacenti più potenti tra quelli conosciuti a parità di peso. È una sostanza allucinogena di origine sintetica dagli effetti imprevedibili in quanto fortemente influenzati dalla quantità assunta, dallo stato d’animo di chi l’assume e dal contesto.
Famoso per creare allucinazioni percettive, non sempre queste ultime risultano essere piacevoli. Inoltre, oltre alle visioni, è possibile sperimentare problemi di percezione del tempo, attacchi di panico e pensieri terrificanti. Per non parlare degli effetti fisici tra cui insonnia, bocca secca, sudore, brividi, tremori e perdita dell’appetito.
cosa cerca chi assume LSD?
Qualcuno sostiene di sentirsi più consapevole di sé stesso, altri descrivono il viaggio come un’esperienza mistica o religiosa. La verità è che la maggior parte delle volte l’LSD viene assunto in contesti caotici e stressanti da persone in lotta con sé stesse e con la realtà che li circonda e questo trasforma il trip in un bad trip. Il bad trip porta con sé esperienze a volte spiacevoli, a volte terrificanti, in ogni caso molto lontane da un’esperienza mistica.
Per non parlare dei flashback, ossia delle alterazioni della realtà che possono presentarsi dopo ore o addirittura giorni o anni rispetto all’assunzione dell’ultima dose, sorprendendo il diretto interessato in situazioni spiacevoli, come sul lavoro, o addirittura pericolose, ad esempio alla guida di un mezzo di trasporto.
Ma allora perché oggi l’assunzione di LSD è tornata così di moda?
Perché in alcuni contesti, per alcune persone poter scappare dalla realtà rappresenta l’unica via di uscita. Infatti, un trip e un bad trip hanno in comune una sola cosa: la dissociazione dalla realtà.
Le origini storiche
L’LSD fu sintetizzata per la prima volta il 16 novembre 1938 a Basilea (Svizzera) dal dottor Albert Hofmann con il nome di LSD-25. Lo scienziato scoprì casualmente gli effetti psicotropi della sostanza solo 5 anni dopo, nel 1943, quando gliene cadde una goccia sulla mano che gli provocò allucinazioni e capogiri.
Iniziò così una sperimentazione in ambito medico psichiatrico.
Durante gli anni ‘60 Timothy Leary, uno dei maggiori psicologi americani del tempo, riscontrò l’interdipendenza dei sintomi con due fattori, in psicologia chiamati set e setting, rispettivamente lo stato d’animo di chi assume la sostanza e il contesto in cui si trova.
Ancora oggi sappiamo che questi due fattori sono fondamentali per determinare il tipo di trip che sperimenterà l’utilizzatore, oltre alla quantità assunta.
Inizia a diffondersi l’uso dell’LSD per scopi personali e ludici finché nel 1967 ne viene dichiarata illegale la produzione e la vendita al di fuori dall’ambito scientifico, prima negli Stati Uniti e poi in molti altri paesi. Purtroppo non scomparirà mai dal mercato nero degli stupefacenti.
Negli ultimi anni sono stati riaperti gli studi per testare, con l’ausilio delle nuove tecnologie neuroscientifiche, eventuali effetti terapeutici. Il principale timore è che l’utilizzo nelle persone più giovani possa determinare alterazioni nella funzionalità cerebrale, ma al momento il mondo accademico non è giunto a una conclusione unanime.
Produzione e distribuzione
L’LSD deriva dall’acido lisergico, contenuto in un fungo (ergotina) che cresce sulla segale ed altri tipi di cereali.
Conosciuto anche come acido, viene prodotto in laboratori illegali soprattutto negli Stati Uniti e venduto in forma liquida. Per la distribuzione si preferisce la sua versione solida sotto forma di micro pastiglie oppure, sempre in forma liquida ma assorbita su quadratini di carta assorbente delle dimensioni di un francobollo, generalmente raffiguranti immagini di cartoni animati. In alternativa vengono imbevute delle zollette di zucchero.
Non produce alcun odore, ha un colore neutro e un sapore leggermente amaro. Si assume generalmente per via orale, meno frequentemente per assorbimento da parte dell’epidermide. In realtà anche durante l’assunzione orale la maggior parte delle sostanze vengono assorbite dalla lingua e non raggiungono lo stomaco.
Gli effetti
I primi effetti iniziano dopo circa 30 minuti dall’assunzione: questo la rende una delle droghe che necessitano di minore quantità per produrre il loro effetto, e durano circa 12 ore (senza contare gli eventuali flashback). Un altro spiacevole primato dell’LSD è la possibilità di sperimentare un trip anche anni dopo l’ultima assunzione.
Non sono documentati casi di morte per overdose da LSD e nemmeno di dipendenza fisica da questa sostanza. Le morti correlate con l’assunzione di questa droga lo sono per incidenti dovuti all’alterazione della capacità di giudizio come ad esempio buttarsi dalla finestra perché il suolo sembra vicino.
Al contrario, la dipendenza psicologica è un fenomeno piuttosto diffuso.
Gli effetti a lungo termine sono sperimentati soprattutto da utilizzatori continuativi di alti dosaggi e/o in contemporanea ad altre sostanze allucinogene. Con il tempo si potrebbero cronicizzare i disturbi della percezione visiva: questo fenomeno è un disordine psichiatrico noto come disturbo persistente della percezione da allucinogeno.
Un ulteriore peculiarità dell’LSD è la tolleranza, infatti questa aumenta molto rapidamente: l’assunzione della sostanza in due giorni consecutivi richiederebbe una quantità doppia rispetto al giorno precedente per avere la stessa intensità in termini di effetti. L’uso frequente richiede in breve tempo dosi 20-30 volte superiori per avere comunque effetti sbiaditi. La tolleranza in ogni caso diminuisce nuovamente dopo pochi giorni di stop dall’ultima assunzione.
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