Craving nella dipendenza da cocaina

Craving da cocaina

Craving nella dipendenza da cocaina

Contenuto curato dal Dott. Claudio Pederzani

Uno dei fattori che rende più difficile rimanere astinenti dalla cocaina (e dalle altre sostanze stupefacenti) quando si è innescata una condizione di dipendenza è il cosiddetto craving.

Craving, cosa significa

Questo termine, di origine anglosassone, si riferisce a una sensazione che ogni dipendente, in uso attivo ma anche in recupero, ha sperimentato più volte nella vita: si tratta del desiderio impellente, urgente e non differibile di assumere la sostanza di dipendenza o di agire il comportamento di dipendenza (ad esempio, gioco d’azzardo), al quale è molto difficile resistere.

Il craving per la cocaina è caratterizzato da componenti fisiche e psicologiche. Per quanto riguarda le parte fisica, la persona che sperimenta il craving può provare un’ampia gamma di sensazioni: sudorazione, tremori, tachicardia, irrequietezza. Si presentano poi, nella mente della persona, numerosi pensieri relativi alla sostanza e ai modi possibili per assumerla. Tutte le energie mentali sono concentrate sui modi e i tempi per ottenerla, e tutto il resto perde di importanza: semplicemente, scompare dal panorama mentale della persona, completamente assorbita dal pensiero di assumere la sostanza. Il potere additivo della sostanza, la storia d’uso e i tratti temperamentali della persona svolgono un ruolo importante nel determinare l’insorgenza e l’intensità del craving. Esiste poi un’altra importante variabile che determina l’insorgenza del craving: l’aspetto psicologico, ossia le fragilità, le insicurezze, le paure e altre dinamiche intrapsichiche che il dipendente ha cercato di coprire e allontanare con la sostanza e che si ripresentano nel corso della sua vita. Diventa quindi fondamentale riuscire ad affrontarle e conviverci senza ricorrere all’illusione della sostanza.

Se il desiderio di assumere cocaina non viene soddisfatto, generalmente la persona sperimenta alcune sensazioni fonte di sofferenza, sia fisica – astenia (sensazione di spossatezza) e perdita di appetito – sia psicologica – ansia e depressione, insonnia, irritabilità, iperattività, aggressività.

Quando si verifica il Craving da cocaina

Come detto sopra, il craving si verifica sia quando si è in fase di dipendenza attiva dalla cocaina sia quando la persona sta affrontando un percorso di recupero e non assume la sostanza già da qualche tempo. In questo secondo caso, si verifica un conflitto tra il desiderio di sperimentare nuovamente gli effetti della sostanza e la consapevolezza dei pericoli e dei rischi connessi all’uso; inoltre, gioca un ruolo cruciale la motivazione della persona a proseguire il proprio recupero senza assumere la sostanza. L’ambiente e le relazioni in cui si trova immersa la persona, la sua storia di uso, la motivazione, la consapevolezza dei rischi, i tratti temperamentali, il tono dell’umore e le condizioni di vita di quel momento sono tutti fattori che interagiscono nel determinare un’eventuale ricaduta conseguente al craving oppure il proseguimento del percorso di recupero.

Forme di Craving

Il cocainomane in astinenza può sperimentare due forme diverse di craving, in cui svolge un ruolo cruciale l’aspettativa della persona: si tratta del “craving negativo”, in cui il desiderio urgente di assumere la sostanza è finalizzato ad evitare i sintomi dell’astinenza e del “craving positivo”, finalizzato a sperimentare gli effetti desiderati della sostanza.

Il craving per la cocaina è temporaneo e si esaurisce con il passare del tempo. La persona deve quindi individuare strategie efficaci per resistere al desiderio di usare. Il singolo episodio di craving in genere dura pochi minuti, anche se nel primo periodo di recupero può presentarsi anche più volte all’interno di una stessa giornata.

Quando e come insorge il Craving

Il craving può insorgere spontaneamente, senza alcuno stimolo esterno, ma spesso è generato da alcuni fattori, chiamati “trigger”, che fungono da innesco. I trigger possono essere luoghi solitamente frequentati durante l’uso, persone con le quali si è fatta esperienza della sostanza, situazioni emotivamente stressanti o dinamiche relazionali conflittuali. Diventa quindi fondamentale individuare questi stimoli e, laddove possibile, evitarli. Nei casi in cui ciò non fosse possibile, la persona deve individuare strategie efficaci per far fronte alle sensazioni connesse a tali situazioni e che innescano il desiderio di usare. Come detto, infatti, il craving raggiunge il suo apice di intensità nel giro di pochi minuti per poi affievolirsi e scomparire del tutto.

L’obiettivo, al San Nicola, è quello di “fermare il comportamento per capire il comportamento“. Identificare quali sono i rinforzi che portano avanti la dipendenza, i danni e gli effetti della cocaina nella vita della persona, i blocchi in cui si è incastrati e dai quali ancora non si è riusciti a liberarsi. Infine, quali i comportamenti e gli atteggiamenti necessari per cambiare la propria vita.

Per aiutare le persone servono le persone: al San Nicola educatori, terapeuti, counsellor in recupero da tanti anni mettono ogni giorno la loro esperienza al servizio di chi vuole aiutarsi.



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