
Droga e criminalità: perché la persona tossicodipendente è vittima di reati
Il rapporto fra droga e criminalità è tristemente noto. Si pensa spesso alla persona tossicodipendente come una persona che vive ai margini della società e che, sia per sopravvivere sia per procurarsi le dosi della sostanza da cui dipende, commette reati più o meno gravi. Reati che possono essere piccoli furti ma anche rapine, prostituzione e spaccio.
Purtroppo, però, la maggior parte delle volte sfugge l’altra faccia di questa medaglia: ossia la persona tossicodipendente come vittima di azioni criminali perpetrate da altri.
Droga e abusi
Chi fa uso di sostanze è quasi sempre a contatto con situazioni di illegalità: l’acquisto di sostanze stupefacenti avviene tramite un mercato illegale e, spesso, lo scambio avviene in ambienti degradati dove confluiscono svariati problemi sociali, tra cui quello della tossicodipendenza.
Inoltre, la semplice condizione di dipendenza dalla sostanza mette la persona dipendente in una posizione di soggezione rispetto a chi può fornirgliela e questo lo espone maggiormente ad essere vittima di atti criminali.
In questo contesto potrebbe essere normale chiedersi se:
- Chi è vittima di reati ha maggiori probabilità di fare uso di droghe;
- Chi fa uso di droghe ha maggiori probabilità di diventare vittima di reati.
In particolare, il primo punto mette in luce il fatto che, spesso, chi è vittima di abusi sessuali, molestie fisiche e verbali e maltrattamento, sia più predisposto/a di altri a far uso di sostanze stupefacenti, usandole come fuga dal disagio psicologico che provano.
Il secondo punto, invece, focalizza l’attenzione sugli effetti della droga stessa: può l’abuso di sostanze stupefacenti favorire la vittimizzazione nello stesso modo in cui rappresenta un fattore di rischio per atti criminali?
La risposta è sì e, principalmente, la risposta affermativa è dovuta 3 fattori:
- La minore forza sociale di un individuo tossicodipendente a causa della sua marginalità e stigmatizzazione.
- La ricattabilità causata dal bisogno non procrastinabile di assumere la droga che lo pone in una condizione di subalternità con un bassissimo potere contrattuale rispetto a chi fornisce la sostanza.
- L’ambiente e il contesto in cui vive la persona tossicodipendente.
Inoltre, la debolezza dal punto di vista sociale, la ricattabilità e l’ambiente criminogeno fanno sì che una persona tossicodipendente sia poco incline a denunciare gli abusi e le violenze subiti.
Dipendenze e abuso sessuale
È stato condotto un progetto di ricerca a livello europeo, chiamato Daphne II, volto a valutare i disagi dovuti alle dipendenze da sostanze stupefacenti. In particolare, in Italia è stato eseguito un sondaggio su un campione di 150 donne con problemi di dipendenza patologica da sostanze stupefacenti, ricavandone conclusioni significative sull’argomento.
I dati raccolti mostrano una situazione allarmante per quanto riguarda il legame fra l’uso di droga e gli abusi sessuali subiti da queste donne. Il 60% delle donne intervistate riferisce di essere stata vittima di abuso sessuale, mentre il 15% di non essere stata propriamente abusata, ma di aver ottenuto droga in cambio di prestazioni sessuali. Il restante 22,5% delle donne nel campione analizzato dichiarano di non aver subito abusi.
Fra le donne del primo gruppo, che confermano un abuso:
- il 32,5% lo è stata tra 19 e 25 anni;
- il 25% tra 0 e 14 anni;
- il 10% tra 15 e 18 anni;
- il restante 10% oltre i 25 anni.
Inoltre, ben il 65% di loro ha affermato che l’abuso sessuale era legato all’assunzione di sostanze stupefacenti e che nel 72,5% dei casi l’esperienza di abuso è stata reiterata.
Un altro dato rilevante che è scaturito dall’analisi dei dati raccolti all’interno del progetto Daphne II è che il 22,5% delle donne abusate non ha chiesto alcun aiuto. Le altre, che hanno chiesto aiuto, lo hanno fatto:
- per il 45% a causa della propria condizione di tossicodipendenza;
- solo per il 17,5% ha chiesto aiuto sia per lo stato di dipendenza che per l’abuso subito.
Quest’ultimo dato è una triste conferma di quanto già noto: raramente le persone tossicodipendenti denunciano i reati di cui sono vittime.
Prevenire la vittimizzazione delle persone tossicodipendenti
Ancora una volta, in relazione ai problemi legati alla tossicodipendenza si parla di prevenzione come sistema per arginare i problemi legati alla vittimizzazione delle persone tossicodipendenti.
Le azioni di prevenzione dovrebbero fare informazione sia sui danni causati dalla droga sia sulle modalità per sostenere qualcuno che si è pericolosamente avvicinato a questo mondo: questi due punti sono alla base di una strategia efficace contro la diffusione dell’abuso di sostanze stupefacenti.
La prevenzione si riferisce anche alla costruzione di un sentire comune in grado di non colpevolizzare o stigmatizzare chi è tossicodipendente e di sradicare la convinzione che l’abuso di sostanze sia frutto esclusivamente di una libera scelta. In questo modo sarà più facile per un individuo che ha una tossicodipendenza chiedere aiuto e rivolgersi alle strutture pubbliche già presenti sul territorio in grado di aiutare chi ne ha bisogno, come ad esempio i Ser.D (noti anche con il loro precedente nome SerT).
I centri di recupero per la tossicodipendenza
Quando finalmente si prende la decisione di farsi aiutare, è bene aprirsi prima di tutto con il proprio medico di base, che sarà in grado di indicare la strada migliore da percorrere nella situazione specifica.
A volte, soprattutto negli stadi iniziali di una dipendenza, potrebbe essere sufficiente rivolgersi a psicoterapeuti o psichiatri esperti nel campo delle dipendenze. Nei casi più complicati, quando sia il corpo che la mente sono totalmente assuefatti alla sostanza, l’indicazione potrebbe essere quella di rivolgersi a un centro specializzato per la disintossicazione e la riabilitazione.
In Italia il miglior centro di questo tipo è il Centro San Nicola, specializzato nella disintossicazione e recupero.
Al Centro San Nicola ogni paziente viene seguito da un team di medici, psicologi, educatori e counselor che realizzano dei percorsi personalizzati adatti alle esigenze di ogni singolo utente.
Inoltre, al Centro San Nicola anche le famiglie troveranno il supporto psicologico necessario per aiutare i propri cari.
Fai il primo passo, CONTATTACI!
Adesso hai una dipendenza, tra due mesi avrai una vita…